07/02/2024
Lo scorso anno il Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo ha registrato circa 1500 terremoti in Svizzera e nelle regioni limitrofe. Si tratta della seconda cifra più alta dopo il 2019. La maggior parte dei terremoti registrati nel 2023 (animazione) hanno avuto origine da sequenze sismiche prossime al confine svizzero presso Singen (D), Sierentz (F) e Courmayeur (I). Sempre nell’ambito di una sequenza a Réclère (JU) in Haute Ajoie si è verificato il sisma più forte dell’ultimo anno, di magnitudo 4.3. Altri terremoti percepiti localmente si sono registrati a Rossens (FR), Tiefencastel (GR), Vaduz (FL) e Mollis (GL).
Continua a leggere...L’anno scorso è stato caratterizzato da numerose sequenze sismiche, durante le quali, per giorni o addirittura mesi, si sono registrate molte scosse in una zona delimitata. Da tali sequenze sono derivati i tre sismi più forti dell’ultimo anno. Il primo, di magnitudo 4.3, si è verificato il 22 marzo a Réclère, in Haute Ajoie (JU). Si tratta del più forte terremoto registrato nella regione negli ultimi 100 anni. Le scosse sono state percepite nettamente nel Giura e in tutto l’Altopiano occidentale, con segnalazioni isolate anche a Losanna, Berna, Lucerna e Zurigo. Anche la seconda scossa più intensa del 2023, di magnitudo 3.8 (29 maggio) si è verificata nell’ambito della stessa sequenza. Già a Natale del 2021 in questa zona si era verificato un terremoto di magnitudo 4.1, seguito da numerose scosse di assestamento.
Il terzo sisma più violento dello scorso anno si è verificato al di fuori della Svizzera, a Sierentz in Alsazia (F), ed è stato ampiamente percepito fin nella regione di Basilea e nell’Argovia occidentale. Aveva magnitudo 3.6 ed è correlato al sisma di magnitudo 4.7 verificatosi nello stesso luogo a settembre 2022. Questi terremoti si collocano nella Fossa Renana, sismicamente attiva, che si estende dai Vosgi alla Foresta Nera. Altri sismi minori, ma comunque percepibili in Svizzera, sono stati originati da una sequenza presso Singen (D), nella fossa tettonica nella regione Hegau-Lago di Costanza. Qui, da giugno 2023 si sono registrati complessivamente dieci sismi di magnitudo pari o superiore a 2.5. Le scosse finora più forti di questa sequenza si sono verificate il 27 giugno (magnitudo 3.1), il 29 giugno (magnitudo 3.2) e il 25 agosto (magnitudo 3.4). Tutte tre sono state sporadicamente percepite in Svizzera, in particolare nella regione di Sciaffusa.
Gran parte dei circa 1500 terremoti registrati erano troppo deboli per essere percepiti dalla popolazione. 28 di essi – tanti quanti nel 2022 e leggermente di più rispetto alla media pluriennale – avevano magnitudo pari o superiore a 2.5. Normalmente, a partire da questo valore i sismi vengono percepiti nei pressi dell’epicentro, come nel caso delle scosse registrate a marzo a Tiefencastel (GR) di magnitudo 2.6, e Rossens (FR) di magnitudo 2.7 e 3.0.
Lo scorso anno vi sono stati inoltre dei terremoti percepiti nettamente nonostante la magnitudo contenuta, quasi sempre in seguito a una combinazione di profondità ridotta, effetti di amplificazione del sottosuolo locale e altri influssi topografici, nonché all’orario dell’evento. La mattina del 31 maggio, poco prima delle 6, nei pressi di Vaduz (FL), oltre 50 persone hanno percepito delle lievi scosse causate da un sisma di magnitudo 1.8. Ancora più lieve il sisma registrato presso Mollis (GL) il 14 dicembre poco dopo la mezzanotte, di magnitudo 1.6. L’ipocentro era molto vicino alla superficie (poche centinaia di metri di profondità), fattore sufficiente a svegliare dal sonno diverse persone a Mollis e Näfels.
Anche se ogni anno diverse migliaia di persone avvertono scosse di terremoto, in Svizzera i forti terremoti dannosi sono ormai un ricordo sbiadito. Ad ogni modo, il modello di rischio sismico della Svizzera, pubblicato per la prima volta nel 2023, mostra che gli effetti dei terremoti sugli edifici, e le relative perdite finanziarie e umane, possono rivelarsi ingenti. Sono in particolare le zone urbane a presentare un elevato rischio sismico in ragione dell’alta densità demografica e dei numerosi edifici. Il SED ha sviluppato il modello di rischio sismico su incarico del Consiglio federale e in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), l’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), il Politecnico federale di Losanna (EPFL) e altri partner del mondo dell’industria. Il modello fornisce alla popolazione, alle autorità e al mondo dell’economia un prezioso strumento di base per prepararsi ai terremoti ed essere in grado di gestire meglio il prossimo sisma dannoso.