29/04/2020
Le stazioni di misurazione sismiche non registrano solo le onde sismiche, ma anche le scosse causate da altre fonti, i cosiddetti rumori sismici di fondo. Questa costante inquietudine della terra è in parte causata dall’uomo, ad esempio dalla circolazione stradale o dalle attività industriali. Normalmente le attività umane provocano vibrazioni nella crosta terrestre più frequentemente durante il giorno e meno durante la notte o i fine settimana. Ma anche il vento, le onde e le condizioni meteo fanno sì che la terra «tremi» costantemente. Come hanno dimostrato alcuni studi internazionali, dalla diffusione della pandemia di coronavirus l’intensità dei rumori sismici di fondo causati dalle attività umane è diminuita in molte regioni. Le stazioni di misurazione registrano pertanto indirettamente gli effetti del lockdown e della ridotta attività umana ad esso legata. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo ha constatato questo effetto anche in Svizzera.
Soprattutto presso le stazioni della rete accelerometrica nazionale (SSMNet), che spesso si trovano nelle regioni urbane, in alcuni casi il rumore sismico di fondo è diminuito nettamente, come ad esempio a Martigny, Zurigo, Basilea o Ginevra. Dalla data in cui è stata dichiarata la situazione straordinaria, in queste città i rumori di fondo durante i giorni feriali hanno raggiunto l’intensità di quelli che normalmente si registravano durante i fine settimana prima del lockdown. In aggiunta, dall’inizio del lockdown le notti dal venerdì al sabato e dal sabato alla domenica sono sensibilmente più tranquille del solito: nelle serate dei fine settimana, i valori del rumore sismico sono scesi ai livelli di una normale serata di un giorno feriale in città.
Continua a leggere...Infatti, di norma il rumore sismico nelle notti dei fine settimana è più alto di quello che si registra nelle notti da lunedì a venerdì. Per le stazioni sismiche della rete a banda larga (SDSNet) situate in campagna o sulle Alpi, invece, il rumore di fondo si è ridotto solo leggermente, perché queste regioni subiscono molto meno gli effetti delle vibrazioni causate dalla circolazione stradale, dai treni e da altre attività umane. A livello locale, tuttavia, i forti venti o altri agenti atmosferici possono causare un aumento del rumore di fondo, come si è verificato ad esempio nella Svizzera nordorientale durante il periodo preso in esame (dal 23 al 29 marzo 2020).
A causa della situazione straordinaria, in Svizzera le stazioni di misurazione sono ora in grado di registrare anche i terremoti più lievi, quelli cioè che in condizioni normali sparirebbero nei rumori di fondo. In alcune regioni della Svizzera il lockdown causato da COVID-19 ha quindi favorito una maggiore sensibilità della sorveglianza sismica. Tuttavia, con 0.1 – 0.2 unità di magnitudo, si tratta di un effetto non troppo grande. Per fare un confronto, in media la sensibilità della sorveglianza sismica durante le ore notturne è di circa 0.5 unità di magnitudo superiore rispetto alle ore diurne di un giorno feriale. Gli ultimi dati mostrano in alcune stazioni che il rumore sismico di fondo è leggermente aumentato negli ultimi giorni. Da questi dati non è però possibile capire se la popolazione sta rispettando o meno il lockdown.