10/02/2023

Possibili conseguenze di terremoti forti in Svizzera

In seguito ai devastanti terremoti che hanno interessato la zona di confine tra Siria e Turchia, viene come sempre da chiedersi quali conseguenze potrebbero avere scosse di questo tipo in Svizzera. Sulla base dei risultati provvisori del modello svizzero di rischio sismico, che sarà pubblicato il 7 marzo 2023, il Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo ha simulato due scenari: un sisma improbabile con una magnitudo pari a 7.8 e una ripetizione del terremoto di magnitudo 6.6 avvenuto a Basilea nel 1356. Nella regione di Basilea, una scossa di entità simile si verifica prevedibilmente una volta ogni 2000-2500 anni. Data la situazione tettonica, in Svizzera sono considerati possibili anche terremoti più forti, con una magnitudo fino a circa 7. Un sisma di questo tipo in una qualsiasi località svizzera o subito oltre confine ha una probabilità di accadimento annua pari a circa lo 0,1 per cento. Per contro, non sono ritenuti verosimili terremoti con una magnitudo di 7.8. Essendo la scala di magnitudo logaritmica, una scossa di questa entità sarebbe circa 63 volte più forte di una di magnitudo 6.6, caratteristica che si ripercuote sul quadro dei danni.

Secondo le simulazioni, in entrambi gli scenari l’intero territorio svizzero sarebbe fortemente colpito dalle conseguenze del terremoto. Nelle relative zone epicentrali ci si dovrebbe aspettare un’estesa devastazione. Nello scenario di Basilea, circa 77’000 edifici su tutto il territorio svizzero subirebbero danni da moderati a gravi: nei Cantoni maggiormente colpiti ciò vorrebbe dire fino al 70 per cento del patrimonio edilizio. In seguito al sisma, ci sarebbero circa 3000 morti e andrebbero messi in conto danni agli edifici per circa 45 miliardi di franchi svizzeri. Ulteriori costi sarebbero poi prodotti da interruzioni di servizio o danni alle infrastrutture, che attualmente non sono ancora contemplati dalle simulazioni. Nel caso dello scenario improbabile con una magnitudo di 7.8 andrebbero messi in conto oltre 15’000 morti e danni nell’ordine di grandezza dei 250 miliardi di franchi svizzeri. Oltre mezzo milione di edifici subirebbero danni da moderati a devastanti. Le conseguenze di una scossa con magnitudo 7.8 sono maggiori in particolare per il fatto che un sisma di questo tipo attiva una faglia con una lunghezza compresa tra i 120 e i 180 km, mentre un evento di magnitudo 6.6 interessa per contro solo una faglia di 15-30 chilometri.

In collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), l’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), il Politecnico federale di Losanna e altri partner del mondo dell’industria, il Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo ha sviluppato il modello svizzero di rischio sismico. Liberamente accessibile dal 7 marzo 2023, il modello di rischio sismico per la Svizzera consentirà per la prima volta di effettuare un calcolo dei danni prevedibili fondato su solide basi. In questo modo, il modello fornirà alla popolazione, alle autorità e al mondo dell’economia un nuovo strumento di base per prepararsi ai terremoti ed essere in grado di gestire meglio il prossimo terremoto dannoso.