Nel quadro del progetto di ricerca GeoBest, il Servizio Sismico Svizzero (SED) si occupa del monitoraggio sismico del progetto di geotermia della città di San Gallo. A tal fine, in collaborazione con la Sankt Galler Stadtwerke, l’azienda elettrica di San Gallo, il SED ha installato sei nuove stazioni sismiche nella regione di San Gallo. L’obiettivo del monitoraggio è rilevare possibili piccoli terremoti – i cosiddetti microterremoti – nelle vicinanze dei siti dove si svolgono i lavori di trivellazione, per chiarire se questi vengono causati dal progetto di geotermia o se hanno un’origine naturale. Inoltre, il progetto permette non solo di raccogliere importanti dati di base per comprendere meglio la geotermia di profondità, ma di utilizzarli come indispensabile patrimonio di esperienze per garantire alle autorità cantonali e alle imprese di gestione la sicurezza pianificatoria in vista dei futuri progetti di geotermia.

Il progetto geotermico di San Gallo del 2013 prevedeva lo sfruttamento nelle falde acquifere dell’acqua naturalmente circolante presente a più di 4000 metri di profondità per la produzione di energia elettrica. Progetti simili nel sud della Germania, che perforano gli stessi strati di roccia, vengono gestiti con successo.

Le condizioni ottimali per i sistemi idrotermali sono reperibili nelle zone di faglia già esistenti perché presentano una permeabilità maggiore. Con l’aiuto di modelli sismici in 3D, nel Sittertobel è stato identificato un luogo adatto per la perforazione. È stata favorita una zona di faglia il cui potenziale sismico è stato valutato basso dagli operatori e dalle aziende municipalizzate di San Gallo in base alla recente attività sismica.
Per il monitoraggio sismico, il SED ha installato, prima dei lavori di perforazione, una rete sismica con sette stazioni, di cui sei sono state applicate in superficie e una in un pozzo.

I lavori di trivellazione sono cominciati all’inizio del 2013 e nell’estate dello stesso anno sono state intraprese le prime misure di test e di stimolazione. I microterremoti innescati sono stati conformi a quanto atteso per numero e forza e non sono stati percepiti dall’uomo. La sera del 19 luglio 2013 l’attività sismica ha cominciato ad aumentare e le scosse si sono fatte più frequenti e più forti. Il sistema semaforico come elemento cautelativo centrale, dopo un evento iniziale con magnitudo 1.6, ha generato un allarme giallo che prevede un arresto immediato alle opere di pompaggio. Poiché la contropressione dovuta ai gas ascendenti nel pozzo era troppo elevata e rappresentava una potenziale minaccia per l’intero sistema, i pompaggi sono proseguiti. L’attività sismica ha continuato ad aumentare e ha raggiunto il suo culmine la mattina del 20 luglio 2013 con un terremoto percepibile di magnitudo 3.5, corrispondente a un’intensità IV. Il sisma è stato chiaramente percepito dalla popolazione ma, rispetto a Basilea, sono state ricevute pochissime segnalazioni di danni.

Successivamente l’attività sismica è progressivamente diminuita, come previsto, ma è aumentata ancora nel contesto dei preparativi per i test di produzione a partire dal 16 settembre 2013. In questo periodo sono stati registrati complessivamente 232 microsismi; quello più forte, con magnitudo 2.0, si è verificato il 2 ottobre 2013. Con l’inizio dei test di produzione il 15 ottobre 2013, durante i quali sono stati estratti acqua e gas dal sottosuolo, l’attività sismica si è ridotta notevolmente. Da allora il SED ha registrato solamente quattro deboli episodi. Si è trattato probabilmente di scosse di assestamento avvenute in seguito al sisma del 2 ottobre 2013 e per questo non necessariamente riconducibili al test di produzione.

Stando alle informazioni attuali, questi terremoti sono da ricollegare direttamente alle misure introdotte il 19 luglio 2013 per bloccare la fuga di acqua e di gas constatata. L’aumento del tasso sismico si verifica soprattutto durante il pompaggio interno (iniezione) dei liquidi nel sottosuolo mentre durante il pompaggio esterno (produzione) si verifica normalmente una diminuzione di tale tasso, purché non si verifichi un consolidamento sostanziale dei sedimenti (compattazione). Se la zona di faglia reagisce inoltre in modo sensibile alle variazioni della pressione dei pori, questo indica che la zona è influenzata criticamente da sollecitazioni tettoniche e che possono essere previsti altri terremoti.

Le aziende municipalizzate di San Gallo hanno chiuso la prima fase del suo progetto geotermico in seguito ai test di produzione. Nella primavera del 2014 il progetto è stato definitivamente concluso dopo ulteriori indagini. Le aziende municipalizzate di San Gallo hanno giustificato la fine del progetto con la «combinazione di inadeguata presenza d’acqua, rischio sismico elevato e una sorprendente presenza di gas negli strati di roccia sfruttati».

 

La sismicità indotta in occasione del progetto di geotermia San Gallo rilevata da una post-analisi manuale del SED. La linea rossa nel grafico inferiore mostra al di sopra di quale magnitudo i terremoti rilevati vengono considerati completi (limite di completezza). Con la post-analisi è stato possibile rilevare più di 800 microscosse (v. grafico superiore). Nel secondo semestre 2013, quando è stata effettuata la post-analisi, il livello di completezza dei terremoti rilevati è stato migliorato fino a ML-0.4. Nel restante periodo, con l’analisi automatica in tempo reale del SED è stata raggiunta una soglia di completezza di ML 0.7.

Immagine per SG Seismicity
Terremoti nei pressi di San Gallo, ultimi 90 giorni

Come avviene in tutta Svizzera, anche nell’agglomerato di San Gallo si verificano terremoti naturali. Rispetto al resto della Svizzera, la sismicità della regione è però piuttosto bassa (vedere anche la pericolosità sismica in Svizzera). Solo la valle del Reno sangallese che confina a est vanta un’attività sismica più alta.

Dal 1975 al 2008, in un raggio di 20 km intorno al sito del progetto di geotermia sono stati registrati dal SED 93 terremoti di magnitudo compresa tra Mw=1.2 e Mw=3.7. Anche se i terremoti hanno raggiunto profondità sino a 30 km, nella maggior parte dei casi l’ipocentro era compreso tra 0 e 10 km di profondità.

Il terremoto più forte aveva una magnitudo di Mw=3.7 e si è verificato il 24 agosto 1996 a una profondità di circa 30 km sotto a Kirchberg. Tipici dell’attività sismica svizzera sono anche gli sciami sismici. Nel 1990, a sud di Oberuzwil è stata registrata una successione spaziale e temporale di terremoti di intensità simile.

Il terremoto storico più forte mai registrato nell’agglomerato di San Gallo si verificò l’11 agosto 1771 nelle vicinanze di Niedersommeri a nord di Amriswil. Dal momento che per questo terremoto non erano ancora disponibili i mezzi per una registrazione strumentale, la sua magnitudo di Mw=5.1 può solo essere stimata sulla base dei resoconti contenuti nelle fonti storiche. Nel diario dell’abate principe Beda Angehrn (archivio dell’abbazia di San Gallo, volume 282, 1767-1773) sono state ad es. trovate le seguenti annotazioni:

11 agosto 1771: Circa mediam nonam matutinam factus est terrae motus com valde magna concussione sine tamen ullo damno. Deo sint laudes. (All’incirca alle otto e mezza del mattino si è verificato un terremoto che ha provocato una forte scossa, ma nessun danno. Dio sia lodato.)

12 agosto 1771: Sono giunti da ogni dove racconti del terremoto di ieri, che anche a Wyl è stato avvertito con grande intensità, ha causato il crollo di alcuni comignoli e ha danneggiato notevolmente la parte anteriore della chiesa. Anche la cupola della chiesa di Kirchberg ha riportato qualche danno. Dio [ci] protegga da ulteriori mali.

La rete sismica per il monitoraggio del progetto di geotermia di San Gallo è stata messa in servizio nel 2012, cioè un anno prima dell’inizio dei lavori di trivellazione. La rete comprendeva cinque stazioni: SGT00 - SGT05. Nel giugno 2013, un mese prima dell’inizio dei test di simulazione idraulica, la rete è stata completata da quattro stazioni temporanee a energia solare: SGT06 - SGT09. Tre ulteriori stazioni (SGT10 - SGT12) sono state installate un giorno dopo la scossa ML 3.5 e mantenute per un periodo di due mesi. La stazione SGT18 si è aggiunta nel 2018 nel quadro di un progetto UE. La maggior parte delle stazioni è stata smantellata nel 2015. Lo stato attuale della rete di monitoraggio è illustrato sulla seguente mappa.

Oltre a queste stazioni, il SED gestisce una stazione accelerometrica nell’Abbazia di San Gallo, vicino al centro città. La strumentazione di misura fa parte della rete accelerometrica svizzera (SSMNet) e garantisce la possibilità di registrare accuratamente i terremoti forti nella regione.

 

Immagine per Nuove stazioni di misurazione

15/11/2013

Sismicità prima, dopo e durante i test di produzione a San Gallo

In seguito ai test di produzione di inizio novembre, le aziende municipalizzate di San Gallo hanno concluso la prima fase del progetto geotermico. Al momento stanno analizzando i dati raccolti per poi stabilire, sulla base di tale analisi, come procedere. Il Servizio Sismico Svizzero coglie l’occasione per stilare a sua volta un bilancio e presentare in questa sede una panoramica delle informazioni finora acquisite.

A San Gallo, in seguito al terremoto di magnitudo 3.5 del 20 luglio 2013, l’attività sismica è andata, come previsto, via via diminuendo. Nell’ambito della preparazione ai test di produzione, dal 16 settembre 2013 si è tuttavia verificato un aumento crescente dei microsismi. In questo periodo sono stati registrati complessivamente 232 microsismi; quello più forte, con magnitudo 2.0, si è verificato il 2 ottobre 2013. Con l’inizio dei test di produzione il 15 ottobre 2013, durante i quali sono stati estratti acqua e gas dal sottosuolo, l’attività sismica si è ridotta notevolmente. Da allora il SED ha registrato solamente quattro deboli episodi: si è trattato probabilmente di scosse di assestamento avvenute in seguito al sisma del 2 ottobre 2013 e per questo non necessariamente riconducibili in maniera diretta ai test di produzione.

15/11/2013

Nesso tra le condizioni di pressione nel sottosuolo e la sismicità indotta

Un primo confronto tra la sismicità indotta a San Gallo e le attività connesse alla trivellazione geotermica conferma l’esistenza di un nesso tra la pressione di fluido (pressione proveniente da liquidi e gas) e l’attività sismica: L’aumento del tasso sismico si verifica soprattutto durante il pompaggio interno (iniezione) dei liquidi nel sottosuolo mentre durante il pompaggio esterno (produzione) si verifica normalmente una diminuzione di tale tasso.

Che questa osservazione sia in prima approssimazione giusta è stato dimostrato già alla fine degli anni Sessanta durante un esperimento scientifico per il controllo dei terremoti avvenuto nel campo petrolifero di Rangely, in Colorado (USA). L’esperimento ha segnato considerevolmente il modello esplicativo classico della sismicità indotta dall’iniezione, secondo il quale il movimento di taglio su una superficie di frattura contrasta nel sottosuolo una forza di attrito tanto maggiore quanto più forte è la pressione reciproca dei blocchi rocciosi separati dalla frattura. Solo se la forza motrice del movimento di taglio è maggiore della forza di attrito può verificarsi un arretramento sulla superficie di frattura e con esso un terremoto. Se nel sottosuolo sono presenti dei fluidi, la pressione di fluido contrasta la pressione reciproca dei blocchi rocciosi riducendo in questo modo la forza di attrito sulla superficie di frattura. Se la pressione di fluido aumenta, ad esempio se viene pompato un liquido all’interno, la forza di attrito continua a ridursi. In questo caso attivare le superfici di frattura è tanto più facile quanto maggiore è la pressione di fluido e quanto più forte è la pretensione delle superfici di frattura causata dai processi tettonici. Una diminuzione della pressione presenta l’effetto contrario: un numero inferiore di terremoti. Tuttavia, anche la produzione costante (pompaggio esterno) di acqua può portare nel medio periodo alla comparsa di terremoti, in quanto la riduzione del volume causa l’accumulazione di tensione. In questo modo si sono generati dei terremoti ad esempio durante l’estrazione dell’acqua freatica o di quella del petrolio e del gas.

Nel caso dell’esperimento nel campo petrolifero di Rangely è stato possibile avviare e porre fine all’attività sismica rispettivamente con la pressione interna e con la produzione di acqua. Una reazione simile del sottosuolo si è verificata anche nell’ambito del progetto geotermico presso San Gallo. Purtroppo il modello classico della sismicità indotta dall’iniezione è in grado di spiegare il fenomeno solo in maniera approssimativa. Questo è dovuto da un lato al fatto che la forza di attrito dipende anche dalle proprietà delle rocce e dagli spostamenti avvenuti nel corso del tempo della superficie di taglio e dall’altro dal fatto che piccole variazioni di queste proprietà e delle tensioni rocciose causano la sovrapposizione di processi che impediscono l’elaborazione di previsioni attendibili. Ciononostante si spera di riuscire a superare questo deficit grazie ad analisi statiche in tempo reale e a modelli fisici della sismicità indotta migliorati. Al momento il SED sta sviluppando, in collaborazione con altri gruppi di lavoro, tali modelli di previsione per sismi indotti.

Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali e delle ragioni sopraccitate è difficile effettuare delle affermazioni attendibili sugli ulteriori sviluppi della sismicità indotta. Bisogna calcolare che con la chiusura della trivellazione la pressione del serbatoio, diminuita a causa dei test di produzione, riprende lentamente a salire al suo livello naturale. In questa fase sussiste tendenzialmente una probabilità maggiore di terremoti indotti. Non si esclude nemmeno la possibilità di scosse avvertibili; la probabilità è tuttavia ridotta.

«Conclusione dei test di produzione» – informazioni delle aziende municipalizzate di San Gallo

08/11/2013

Microsismi a San Gallo

Dopo che l’attività del terremoto di magnitudo 3.5 verificatosi a San Gallo il 20 luglio 2013 è progressivamente calata per numero di eventi e intensità, dal 16 settembre si registrano un numero crescente di microsismi. In totale sono stati rilevati più di 225 terremoti dalle simili caratteristiche (al 15.10.2013). Quello di maggior intensità si è verificato il 2 ottobre 2013 con una magnitudo di 2.0. I terremoti di questa intensità sono impercettibili per la popolazione e possono essere rilevati solo con strumenti ipersensibili.

Test di produzione verranno effettuati a partire dal 15 Ottobre  fino alla fine del mese. Non è escluso che, in seguito ad essi intorno alla trivellazione si verifichi nuovamente un aumento della sismicità.

Il Servizio Sismico Svizzero (SED) prosegue nel monitoraggio della zona interessata alla trivellazione geotermica e tiene aggiornate le aziende municipalizzate di San Gallo nonché la popolazione sulla sismicità registrata.

Immagine per Microsismi a San Gallo

21/09/2013

Terremoti nell’ambito del progetto geotermico presso San Gallo

Il 14 luglio 2013 sono state avviate le misure di test e di stimolazione nell’ambito della pianificazione del progetto geotermico nel Sittertobel presso San Gallo. Il numero e l’intensità dei microsismi sono stati conformi alle aspettative e impercettibili per la popolazione. La sera del 19 luglio l’attività sismica ha tuttavia iniziato a crescere e le scosse si sono fatte più frequenti e forti. Finora, il momento di maggiore intensità si è registrato il 20 luglio mattina con una scossa avvertibile di magnitudo 3.5. Stando alle informazioni attuali, questi terremoti sono da ricollegare alle misure introdotte il 19 luglio a mezzogiorno per bloccare la fuga di acqua e di gas.

Da allora l’attività sismica ha continuato a diminuire ma non si escludono a priori delle scosse di maggior intensità. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) continua a monitorare l’attività sismica di San Gallo 24 ore su 24 con l’aiuto di una fitta rete locale. L’immagine a sinistra mostra l’ultimo dato della sismicità registrata. Scosse di magnitudo inferiori a 0.5 sono generalmente troppo deboli per essere localizzate con precisione all’interno delle analisi di routine. Non appaiono dunque nelle liste dei terremoti classici, ma vengono comunque registrate e attribuite alla sismicità durante la trivellazione.

Al momento, il SED sta analizzando i dati raccolti con l’intento di sondare la causa dei processi alla base dei terremoti osservati e da qui trarre delle previsioni per lo sviluppo di queste e altre sequenze sismiche.

Per maggiori informazioni si rimanda ai seguenti link:

Sito web del progetto geotermico delle aziende municipalizzate di San Gallo

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28/08/2013

Ulteriori sviluppi del progetto geotermico presso San Gallo

In data odierna, 27 agosto 2013, il consiglio comunale di San Gallo ha deciso di proseguire il progetto geotermico. Il Servizio Sismico Svizzero sta monitorando, in qualità di istituto indipendente, l’attività sismica nei pressi della torre di trivellazione, la quale è stata analizzata in dettaglio in seguito al più forte terremoto registrato finora (magnitudo 3.5). Nel corso degli ultimi mesi e delle ultime settimane, il SED ha tenuto sempre al corrente le aziende municipalizzate di San Gallo e il Canton San Gallo, fornendo loro le informazioni necessarie ad assumere la decisione.

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28/08/2013

Primi risultati del monitoraggio condotto dal SED sul progetto geotermico presso San Gallo

Nei pressi della torre di trivellazione, fino al 27 agosto 2013 la rete sismica del Servizio Sismico Svizzero ha registrato 622 terremoti con una magnitudo compresa tra –1.7 e 3.5. Dal 14 luglio, l’attività sismica è diminuita continuamente, come previsto, benché il numero degli episodi registrati vari leggermente da un giorno all’altro. Se non ci saranno altri interventi nel sottosuolo, la probabilità che si verifichi un altro sisma di notevole entità nei prossimi dodici mesi è pari al 10–20%, mentre la probabilità che si verifichi un sisma di magnitudo 3.5 o maggiore si attesta tra l’1 e il 3%.

I primi risultati del monitoraggio, sulla base dei dati raccolti, mostrano che il sottosuolo di San Gallo, tenuto conto della quantità d’acqua iniettata e delle condizioni di pressione vigenti, ha reagito in maniera violenta. Al momento riteniamo che ciò sia da ricondurre alla criticità della pretensione tettonica della faglia perforata. Sulla base della sismicità indotta osservata, tale faglia deve essere classificata come attiva e potrebbe essere collegata a terremoti naturali precedenti verificatisi nella macroarea di San Gallo.

Contrariamente all’informazione diffusasi erroneamente anche tra gli specialisti, i terremoti di piccola entità non sono in grado di diminuire il rischio di terremoti di maggiore entità nei pressi di una faglia. Ecco perché anche il terremoto dello scorso 20 luglio (magnitudo 3.5) ha ridotto solo una piccola parte della pretensione tettonica totale presente sulla faglia. In base alle nostre conoscenze, non si può inoltre escludere che i terremoti futuri attivino segmenti maggiori di una faglia, dando luogo così a scosse più forti. È possibile che il terremoto presso Abtwil avvenuto nel 1835 (magnitudo 4.7) abbia attivato diversi segmenti della faglia di San Gallo. Trasposto ai tempi nostri, un terremoto di quest’entità presenterebbe un potenziale di danno compreso tra i 50 e i 200 milioni di franchi svizzeri.

Riguardo ai passi successivi da intraprendere, il Servizio Sismico Svizzero ritiene un test di produzione meno rischioso rispetto a un’ulteriore iniezione ad alta pressione. Tuttavia, anche un’estrazione (ad esempio nel caso di un test di produzione) comporterebbe un rischio sismico, specialmente se effettuata da una zona situata su una faglia facilmente attivabile. Una stima attendibile della probabilità che si verifichi, in seguito allo svolgimento di un test di produzione, un altro sisma di notevole entità o che questo causi danni è al momento impossibile. È tuttavia possibile ridurre considerevolmente tale probabilità agendo con prudenza e interrompendo preventivamente il test di produzione in caso di microsismi non previsti. In questo caso si dovrebbe svolgere il test quando la rete sismica presenta la migliore capacità di rilevamento (la notte o il fine settimana). Bisognerebbe assolutamente evitare un’ulteriore iniezione d’acqua o di fango di perforazione nella zona situata sulla faglia.

Per far fronte al possibile aumento di pressione dovuto a un ingresso di gas, bisognerebbe evitare, se possibile, di attuare il processo di contropressione, solitamente praticato con frequenza. Prima di iniettare o di estrarre (nuovamente) grandi quantità d’acqua in una zona di questo genere, riteniamo che sia necessario in aggiunta uno studio sul rischio, ampio, indipendente e dall’esito aperto, che giunga alla conclusione che il rischio sismico esistente è sostenibile.

Il Servizio Sismico Svizzero sta proseguendo il monitoraggio sismico del progetto geotermico in collaborazione con le aziende municipalizzate di San Gallo e l’Ufficio federale dell’energia (UFE), effettuando un’analisi costante dei dati. Per informazioni sulla sismicità attuale nella regione di San Gallo e per maggiori dettagli vi invitiamo a consultare il nostro sito Internet.

Presentazione del SED alla conferenza stampa di San Gallo del 27 agosto 2013

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14/08/2013

La calibrazione del calcolo delle magnitudo rileva le scosse più lievi registrate finora in Svizzera

Il calcolo della magnitudo sismica nell’ambito del progetto geotermico presso San Gallo è stato finora possibile solo per pochi episodi di intensità leggermente maggiore. La maggior parte degli episodi sono stati così lievi che sono stati registrati solo presso poche stazioni situate nei pressi. I segnali subiscono pertanto il forte influsso delle condizioni locali e non consentono un calcolo attendibile della magnitudo, motivo per cui, per le scosse registrate nei pressi di San Gallo, il SED ha finora utilizzato come unità di misura degli episodi in questione il logaritmo dell’intensità del segnale log10(ampiezza) presso la stazione di trivellazione SGT00 (immagine a sinistra). I valori sono stati standardizzati sulla magnitudo della scossa di maggiore intensità (ML 3.5), magnitudo che è stato possibile rilevare in maniera attendibile presso le stazioni della rete di misurazione nazionale.

Con i dati acquisiti col progetto geotermico presso San Gallo è stato dunque possibile calibrare il calcolo della magnitudo per le stazioni della rete di San Gallo: in questo modo è ora possibile rilevare in maniera attendibile le magnitudo locali anche per le scosse più lievi dovute alla trivellazione geotermica (immagine a destra). In futuro, questi valori di magnitudo verranno utilizzati per le immagini.

La nuova calibrazione delle magnitudo ha reso chiaro il fatto che il SED, nell’ambito del progetto geotermico presso San Gallo, è stato in grado di registrare non solo le maggiori scosse indotte verificatesi finora in Svizzera ma anche i terremoti di minore intensità registratisi fino a questo momento nel paese. Queste ultime presentano magnitudo fino a un minimo di ML –1 e si sono verificate su superfici di frattura con un diametro di pochi decimetri. (Gli episodi di magnitudo inferiore a –1 vengono rilevati ma non possono più essere localizzati con esattezza.)

Terremoti di quest’ordine di grandezza coprono le lacune tra i test di laboratorio e la sismicità naturale e sono utili per comprendere meglio la fisica dei terremoti e migliorare i modelli sismici.

Le magnitudo locali calibrate si presentano leggermente inferiori rispetto ai valori di magnitudo calcolati a livello standard per gli episodi di maggiore intensità verificatisi a San Gallo: per questo motivo sussistono al momento delle leggere differenze tra i valori presenti nelle liste dei terremoti e quelli nelle immagini.

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09/08/2013

Terremoti nell'ambito del progetto geotermico presso San Gallo: Ingresso 9 agosto 2013

Il 14 luglio 2013 sono state avviate le misure di test e di stimolazione nell’ambito della pianificazione del progetto geotermico nel Sittertobel presso San Gallo. Il numero e l’intensità dei microsismi sono stati conformi alle aspettative e impercettibili per la popolazione. La sera del 19 luglio l’attività sismica ha tuttavia iniziato a crescere e le scosse si sono fatte più frequenti e forti. Finora, il momento di maggiore intensità si è registrato il 20 luglio mattina con una scossa avvertibile di magnitudo 3.5. Stando alle informazioni attuali, questi terremoti sono da ricollegare alle misure introdotte il 19 luglio a mezzogiorno per bloccare la fuga di acqua e di gas..

Da allora l’attività sismica ha continuato a diminuire ma non si escludono a priori delle scosse di maggior intensità. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) continua a monitorare l’attività sismica di San Gallo 24 ore su 24 con l’aiuto di una fitta rete locale. L’immagine a sinistra mostra l’ultimo dato della sismicità registrata. Scosse di magnitudo inferiori a 0.5 sono generalmente troppo deboli per essere localizzate con precisione all’interno delle analisi di routine. Non appaiono dunque nelle liste dei terremoti classici, ma vengono comunque registrate e attribuite alla sismicità durante la trivellazione.

Al momento, il SED sta analizzando i dati raccolti con l’intento di sondare la causa dei processi alla base dei terremoti osservati e da qui trarre delle previsioni per lo sviluppo di queste e altre sequenze sismiche

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26/07/2013

Terremoto presso San Gallo: situazione al 26 luglio 2013

Nei giorni scorsi, l’attività sismica è diminuita ulteriormente. Ad oggi, il Servizio Sismico Svizzero (SED) ha registrato più di 550 terremoti: oltre a quello principale di magnitudo 3.6 (ricalcolato come magnitudo 3.5 al 20.07.2013), solamente altri due terremoti sono stati abbastanza forti da poter essere percepiti dalla popolazione. Per i prossimi giorni ci aspettiamo un’ulteriore diminuzione delle attività sismiche, senza tuttavia poter escludere a priori delle scosse di maggior intensità.

Dopo le prime analisi delle sequenze sismiche, è stato possibile osservare che l’attività sismica è scemata proprio come avviene solitamente per i terremoti tettonici (naturali). Circa due terzi delle scosse attese si sono già presentate. Stando alle nostre valutazioni, la probabilità che si ripresenti un ulteriore terremoto percepibile è del 10–30%. La probabilità invece che si verifichi a breve un terremoto di magnitudo pari o superiore a quello principale del 20 luglio 2013 ammonta al 2–5%.

Queste informazioni, insieme ai risultati delle prime analisi, sono state presentate dal SED ai responsabili di San Gallo venerdì 26 luglio 2013. Le analisi del SED cercano soprattutto di sondare nel dettaglio la causa dei processi alla base della sismicità osservata e da qui trarre delle previsioni per lo sviluppo di queste e altre sequenze sismiche. Il SED mette inoltre a confronto questi dati con quelli raccolti nell’ambito di altri progetti geotermici.

Dal Catalogo dei terremoti della Svizzera (ECOS-09) si evince che già in passato, nella regione di San Gallo, si erano verificati dei terremoti tettonici. La maggior parte dei terremoti nella zona di San Gallo era relativamente debole e risulterebbe che solamente tre terremoti hanno provocato danni: il primo a Niedersommeri l’11 agosto 1771 con magnitudo 5.1 e due di magnitudo 4.7, uno il 20 dicembre 1720 ad Arbon e l’altro il 29 ottobre 1835 ad Abtwil. Provenendo da fonti storiche, i dati concernenti i luoghi e i parametri sismici di questi terremoti non si avvalgono tuttavia di un valore affidabile.

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23/07/2013

Terremoto presso San Gallo: situazione al 23 luglio 2013

Fino alla sera del 23 luglio 2013 l’attività sismica è leggermente andata scemando, come anche nei due giorni precedenti. La scossa più forte è stata pari a una magnitudo di 1.7. In totale sono stati registrati oltre 550 microsismi.

Parallelamente alla registrazione della sismicità attuale, il Servizio Sismico Svizzero sta analizzando i dati rilevati finora presso le sei stazioni specificatamente allestite per il monitoraggio del progetto geotermico. I nostri tecnici hanno inoltre raccolto i dati provenienti da altre quattro stazioni, dati che confluiscono continuamente nelle ricerche in atto. I quattro sismometri temporanei sono stati allestiti il 4 giugno 2013 proprio allo scopo di osservare in maniera più precisa la fase di test e di stimolazione: mentre le sei stazioni fisse trasmettono a Zurigo i dati rilevati in tempo reale, i sismometri temporanei li salvano localmente.

Al momento sono 400 le segnalazioni che ci sono giunte da parte della popolazione relativamente al terremoto di sabato scorso (Segnala un terremoto). Gli interessati hanno avvertito il caratteristico botto sordo con scossa e, spesso, sono state rilevate anche due scosse a breve distanza l’una dall’altra (1 secondo circa). Solamente una minoranza ha riferito di aver osservato spostamenti di oggetti, porte che sbattono o lampadari oscillanti. Rispetto al sisma provocato dal progetto Deep Heat Mining a Basilea (magnitudo 3.4) l’8 dicembre 2006, il terremoto di San Gallo è stato percepito decisamente meno, nonostante la magnitudo leggermente superiore.

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22/07/2013

Terremoto presso San Gallo: situazione al 22 luglio 2013

Da quando le aziende municipalizzate di San Gallo hanno sospeso, lo scorso venerdì, i test e le stimolazioni, e le condizioni all’interno del pozzo di trivellazione si sono normalizzate, l’attività sismica nei pressi del pozzo è rimasta stabile alle grandi profondità (vedi immagine a sinistra). Nonostante la situazione si sia nel frattempo calmata, ci si aspettano ulteriori microsismi e non si può escludere l’avvento di scosse di maggiore intensità. Stando alle prime stime, potrebbe passare più di un anno prima che l’attività sismica torni ai livelli naturali osservati finora. In questo scenario, l’intensità e la frequenza delle scosse andrebbe via via diminuendo. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) sta analizzando i dati sismologici dei giorni scorsi e pubblica in questa sede continui aggiornamenti a riguardo.

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20/07/2013

Terremoto durante la trivellazione geotermica presso San Gallo

Il 14 luglio 2013 sono state avviate le misure di test e di stimolazione nell’ambito della pianificazione del progetto geotermico nel Sittertobel presso San Gallo. In relazione a ciò, dal 14 al 19 luglio, è stata registrata una serie di microsismi, il più intenso dei quali ha raggiunto una magnitudo locale di 0.9 gradi della scala Richter. Queste scosse si sono verificate nei pressi della base del pozzo di trivellazione, a una profondità di circa 4 chilometri. Si è trattato di fenomeni troppo deboli per poter essere percepiti da persone. Il loro verificarsi era prevedibile.

La sera del 19 luglio 2013 l’attività sismica è cominciata ad aumentare, le scosse si sono fatte più frequenti e più forti. Contemporaneamente, all’interno del pozzo, si formava una pressione probabilmente causata dall’infiltrazione di gas. La scossa di gran lunga più forte registrata finora, di magnitudo 3.6, si è verificata la mattina del 20 luglio 2013 alle ore 5:30 (ora locale), anch’essa a una profondità di 4 chilometri. Fino alle ore 11:00 circa si sono verificati altri fenomeni, ma molto più deboli (magnitudo inferiori a 1.5).

 

 

Immagine per Terremoto durante la trivellazione geotermica presso San Gallo

Il terremoto di magnitudo 3.6 è stato avvertito nel raggio di circa 15 chilometri. Al Servizio Sismico sono giunte fino alla mattinata di sabato intorno alle 400 segnalazioni da parte della popolazione.

In genere, in seguito a terremoti di questa entità non ci si aspetta dei danni, e il sisma di sabato mattina non sembrerebbe essere un’eccezione: sono state segnalate solo poche e isolate crepe nell’intonaco.

Si suppone che nei prossimi giorni possano avere luogo altri microsismi, ma non si può escludere il verificarsi di scosse più forti percepibili dalla popolazione o in grado di causare danni. Al momento (pomeriggio del 20 luglio 2013) si osserva una netta diminuzione dell’attività sismica, riconducibile a una normalizzazione della pressione all’interno del pozzo di trivellazione.

Il personale in servizio di reperibilità del Servizio Sismico Svizzero monitora l’attività sismica 24 ore su 24, e la notte tra il 19 e il 20 luglio 2013 si trovava in costante contatto con i responsabili a San Gallo. Il SED aggiornerà costantemente le informazioni e provvederà ad analizzare più approfonditamente le scosse rilevate finora.

 

Sito web del progetto geotermico delle aziende municipalizzate di San Gall

Immagine per Terremoto durante la trivellazione geotermica presso San Gallo

20/07/2013

Terremoto presso San Gallo percepito sensibilmente

Alle ore 5:30 del 20 luglio 2013 il Servizio Sismico Svizzero (SED) del Politecnico federale di Zurigo ha registrato presso San Gallo un terremoto di magnitudo 3.6 a una profondità di 4 chilometri. Il sisma è stato avvertito diffusamente nella regione. Per un sisma di queste magnitudo e profondità non si possono escludere leggeri danni agli edifici.

Si suppone che l’episodio sia direttamente collegato alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico di San Gallo. Già nei giorni scorsi erano stati rilevati numerosi microsismi nelle vicinanze della base del pozzo. Le scosse sono aumentate considerevolmente di numero e di intensità nella notte dal 19 al 20 luglio. Una prima scossa di maggiore entità, di magnitudo 2.1, si è verificata alle ore 2:40 del 20 luglio. È possibile che questa scossa sia stata percepita in maniera isolata nelle immediate vicinanze.

 

 

L’attività sismica sembrerebbe di nuovo scemare nel corso della mattinata del 20 luglio. Dalle prime ore del mattino sono state registrate ulteriori scosse di lieve entità, che però non hanno superato la magnitudo di 1.4. Secondo le nostre stime non si può tuttavia escludere il verificarsi di ulteriori fenomeni nei prossimi giorni.

Il SED continuerà a monitorare l’attività sismica 24 ore su 24 e provvederà ad analizzare più approfonditamente le scosse rilevate finora.

 

Immagine per Terremoto presso San Gallo percepito sensibilmente

19/07/2013

Microsismi rilevati presso il pozzo di trivellazione profonda di San Gallo

Nell’ambito del progetto geotermico di San Gallo vengono attualmente effettuate delle misure di test e di stimolazione nelle rocce serbatoio geotermiche a una profondità di 4000–5000 metri. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) monitora questi lavori nell’ambito del progetto GeoBest grazie a una vasta rete costituita da sei stazioni sismiche, in collaborazione con le aziende municipalizzate di San Gallo e l’Ufficio federale dell’energia (UFE).

Dall’avvio del programma di test il 14 luglio 2013, il SED ha registrato, come previsto, alcuni microsismi che sono stati localizzati nell’area della base del pozzo di trivellazione profonda GT-1 di San Gallo. Si tratta di microsismi talmente deboli da essere rilevati solamente presso le stazioni della rete specificatamente adibite al monitoraggio. Per la scossa di terremoto più forte, verificatasi alle ore 12:06:35 (UTC) del 14 luglio 3012, è stata calcolata una magnitudo locale di ML = 0.9 della scala Richter. Scosse di questa entità non possono essere percepite dall’uomo.

La sismicità al momento osservata nell’ambito della trivellazione geotermica GT-1 corrisponde finora alle attese e non rappresenta di conseguenza alcun motivo di preoccupazione. La regione di San Gallo viene sottoposta a monitoraggio sismologico 24 ore su 24 e i risultati rilevati trasmessi in tempo reale alle aziende municipalizzate di San Gallo. In questo modo vengono garantiti l’eventuale adeguamento o l’interruzione del programma di test e di stimolazione, secondo un piano d’intervento sviluppato prima dalle aziende municipalizzate di San Gallo. Il SED proseguirà la sua attività di monitoraggio sismologico approfondito anche nei prossimi mesi.

Immagine per Microsismi rilevati presso il pozzo di trivellazione profonda di San Gallo

La cartina e l’elenco di seguito riportati mostrano i terremoti che si sono verificati dal 1° gennaio 2011 nell’agglomerato di San Gallo. Le dimensioni dei cerchi visualizzati corrispondono alla magnitudo (M) del terremoto.

L’elenco contiene solo le localizzazioni verificate manualmente da un sismologo. È possibile che la cartina visualizzi anche la localizzazione di eventi recenti determinata automaticamente. Si prega di tenere presente che le localizzazioni determinate automaticamente possono comportare una notevole approssimazione (sino a 15 km di differenza).

Di norma, i terremoti che si verificano nell’agglomerato di San Gallo sono l’espressione dell’attività sismica tipica delle regione e non devono necessariamente avere una relazione con il progetto di geotermia della città di San Gallo.

Terremoti nei pressi di San Gallo, ultimi 90 giorni

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Nessun terremoto localizzato durante gli ultimi 90 giorni.

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2024-03-30 01:13 1.5 St. Gallen SG 3.4 47.48 9.33 manual SED
2013-10-06 05:34 1.1 St. Gallen SG 4.5 47.42 9.32 manual SED
2013-10-02 16:22 1.8 St. Gallen SG 4.5 47.43 9.32 manual SED
2013-09-28 21:06 1.0 St. Gallen SG 4.4 47.42 9.32 manual SED
2013-09-25 13:13 1.5 St. Gallen SG 3.7 47.42 9.33 manual SED
2013-09-22 13:41 1.2 St. Gallen SG 4.5 47.42 9.32 manual SED
2013-09-21 08:55 1.1 St. Gallen SG 4.5 47.42 9.32 manual SED
2013-09-21 07:05 1.1 St. Gallen SG 4.5 47.42 9.32 manual SED
2013-08-14 11:53 1.6 St. Gallen SG 4.4 47.42 9.32 manual SED
2013-07-23 10:58 1.7 Herisau AR 4.4 47.42 9.32 manual SED
2013-07-23 02:59 1.1 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-22 22:52 1.1 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-22 15:03 1.1 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-22 11:32 1.2 St. Gallen SG 4.3 47.42 9.32 manual SED
2013-07-21 14:19 1.0 Herisau AR 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-21 07:14 1.1 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-20 15:45 1.2 St. Gallen SG 4.7 47.42 9.32 manual SED
2013-07-20 15:45 1.7 St. Gallen SG 4.7 47.42 9.32 manual SED
2013-07-20 06:21 1.0 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
2013-07-20 05:44 1.2 St. Gallen SG 4.6 47.42 9.32 manual SED
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